lunedì 4 novembre 2013

occupato il provveditorato dalle lavoratrici e lavoratori delle pulizie scuole!

Da questa mattina circa 100 lavoratrici e lavoratori delle pulizie scuole statali stanno occupando il provveditorato di Taranto. Tutti i piani del provveditorato sono occupati, fino al terrazzo dove le lavoratrici hanno messo tre striscioni, uno di questo dice: "Ci vogliono tagliare la nostra vita e il nostro futuro" - facendo di fatto riferimento al taglio o del 60% dei posti di lavoro o dell'orario di lavoro già ridotto che a Taranto porterebbe allo scandalo di dover lavorare solo per 45 minuti al giorno per un salario (che non si può chiamare neanche tale!) di 150/180 euro al mese!

La bandiera dello Slai cobas per il sindacato di classe sventola, da sola.

Le lavoratrici e i lavoratori sono determinati a rimanere finchè non ci siano risposte positive da Roma, dove oggi ci dovrebbe essere un incontro al Ministero. 
Oggi quindi in tutte le scuole statali non si saranno le pulizie! 

Vendola, dopo le promesse di impegno di lunedì scorso che sta facendo per difendere 700 posti solo nella provincia di Taranto e migliaia in tutta la Regione?
Ugualmente pretendiamo dal Prefetto un ruolo attivo (non da mero notaio che riferisce a Roma); anche le altre istituzioni locali, dal provveditore al Sindaco, non possono cavarsela col discorso che loro non possono far nulla - se le scuole resteranno sporche, con problemi di igiene e di salute per i bambini, lo stesso Stefano non può pensare di lavarsi le mani o di scrivere l'ennesima letterina. 
Nel 2007, grazie alla rivolta, fu a Taranto che si risolse la vertenza, con un ruolo attivo dell'allora prefetto, a cui dovettero accodarsi le altre istituzioni locali, e quella lotta, con occupazioni, blocchi del ponte costrinse i rappresentanti del governo a scendere loro a Taranto! 

Attenti, diciamo a tutti, oggi quella rivolta è appena cominciata! E noi vogliamo che sia come e più di quella del 2007. 

Nessuno venga a dirci che i soldi da parte del Ministero non ci sono. Sono di questi giorni i dati regione per regione dei fondi dati, da ministri di centro destra come di centrosinistra, dai comuni e dalle Regioni, alle scuole private:
15 miliardi in 10 anni, mentre la scuola statale ha subito negli ultimi 10 anni tagli per più di 10 miliardi..."

QUESTA LOTTA DEVE VINCERE A TUTTI I COSTI!
E' UNA BATTAGLIA SIA LOCALE CHE NAZIONALE, SI TRATTA DI 24MILA LAVORATORI, SOPRATTUTTO DONNE CHE VEDONO MESSO PESANTEMENTE IN CRISI IL LORO FUTURO! 
NESSUN  POSTO DI LAVORO DEVE ANDARE PERSO!
NO A TAGLI DELL'ORARIO DI LAVORO E DEL SALARIO!

SLAI COBAS per il sindacato di classe - Taranto
per info: Fiorella Masci 3339199075

 Dal Comitato art. 33 Bologna

 Fondi anche da comuni e regioni. Così si arriva a circa un miliardo e mezzo di euro l’anno

"... I finanziamenti pubblici alle scuole private paritarie, già previsti dalla normativa, diventano consistenti con la legge n. 62/2000 (di parità) del Ministro Berlinguer...
Nel 2007 il ministro Fioroni estende il diritto al finanziamento anche alle scuole medie e superiori. Attualmente l’importo maggiore riguarda le scuole dell’infanzia.
I finanziamenti diretti da parte statale alle strutture scolastiche private raggiungono già nel 2002 la cifra di 527 milioni di euro. Nel 2013 sono stati di 501 milioni. Nella legge di stabilità per il 2014 sono previsti 494 milioni...
Dal 2009... i finanziamenti che ogni anno giungono direttamente alle scuole private vengono erogati sotto due diversi capitoli, il secondo dei quali prevede il parere della Conferenza delle regioni e viene perciò erogato in un secondo momento.
Per il 2014 sono stati previsti con la legge di stabilità rispettivamente le cifre di 274 e 220 milioni.
Per inquadrare compiutamente l’esborso pubblico occorre però evidenziare le sovvenzioni che con leggi e modalità diverse provengono da regioni e comuni. Molti Comuni erogano risorse proprie per le scuole dell’infanzia private che spesso sono molto maggiori di quelle statali. Esemplare il caso del comune di Cernusco sul Naviglio che eroga ben 300.000 euro a favore di un’unica scuola materna privata. Il comune di Bologna eroga circa un milione di euro dal 1995. Nel 2011 ha erogato 1,188 milioni a 27 scuole d’infanzia private paritarie che si aggiungono ai 1,247 milioni statali e regionali per arrivare a un totale di 2,435 milioni, 90.000 euro per scuola in media. Il comune di Torino eroga 1,700 milioni all’anno a 55 scuole d’infanzia. Tutte le regioni fanno lo stesso. L’Emilia Romagna stanzia ogni anno quasi 3 milioni di euro alle scuole materne private, il Piemonte 2 milioni.
A ciò si aggiunge la giungla dei contributi regionali e comunali per il diritto allo studio che in base alla legge 62 dovrebbero essere di pari importo per gli studenti delle scuole statali e non statali. Nella regione Lombardia la «dote per la libertà di scelta» rimborsa fino al 50% della retta scolastica danneggiando gli studenti bisognosi della scuola statale che non prevede costi di frequenza. Nel 2009 in Lombardia i frequentanti le scuole private (98.392) hanno ottenuto complessivamente 51 milioni di euro mentre gli studenti delle scuole pubbliche (985.755) solo 24. Il Piemonte, il Veneto e la Liguria hanno anch’esse una legge per il diritto allo studio che non rispetta la legge 62/2000 e privilegia gli studenti delle scuole private. Mettendo insieme tutte le voci di finanziamento pubblico si stima a livello nazionale una cifra di circa un miliardo e mezzo di euro annuali per il 10% degli studenti frequentanti le scuole private. Questo a partire dal 2002 per un esborso complessivo di 15 miliardi in 10 anni. Ciò viola l’articolo 33 della Costituzione ma risulta ancor più scandaloso considerando che la scuola statale ha subito negli ultimi 10 anni tagli per più di 10 miliardi..."

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