sabato 2 novembre 2013

Vestas Taranto a rischio 147 posti di lavoro

Facce attonite davanti ai cancelli della Vestas,gli operai fanno fatica a credere che anche il colosso dell'eolico stìa per chiudere i battenti.La notizia è venuta come un fulmine a ciel sereno e in corrispondenza dell'avvio della cassa integrazione (13 mesi),ma a onor del vero le prime avvisaglie si erano avute già i primi di Settembre con un calo nella produzione,i sindacati dal canto loro oggi si affidano al ministero dello sviluppo economico anzi proprio il segretario della Fim Cisl Cosimo Panarelli ha dichiarato che la questione non è più gestibile a livello locale (come se avessero fatto qualcosa per scongiurare e contrastare la situazione ormai imminente),l'azienda, ai primi di settembre, annunciò subito l'apertura della procedura per la cassa integrazione ordinaria per 120 unità per 13 settimane in quanto tra ottobre e quasi tutto novembre non erano previsti ordinativi. Inoltre, tra l'ultima settimana di novembre e dicembre ci sarebbero state da costruire 12 macchine, ma mancava l'ok finale. In più, c'era il rischio che la "V90" uscisse fuori produzione perché non più richiesta dal mercato.Contestualmente all'avvio della cassa, però, la Vestas ha deciso di chiudere e di fermare definitivamente l'attività a Taranto. I sindacati, che, ovviamente, contestano la decisione aziendale, ritengono che la Vestas abbia deciso di ricollocare in un altro stabilimento del gruppo la produzione della "V 90". D'altra parte, gli stessi sindacati avevano annunciato nelle scorse settimane che la società aveva comunque in cantiere un piano da mille tagli ma che ancora non si sapeva quali stabilimenti sarebbero stati interessati dalla riduzione del personale.

La Vestas è un'azienda danese nata nel 1945 come produttrice di elettrodomestici e che poi si è specializzata nella progettazione, costruzione e forniture di turbine eoliche. Sede centrale è Aarhus. A Taranto la Vestas, alle porte della città, era arrivata negli anni '90 con gli incentivi della legge 181 del 1989 sulla reindustrializzazione delle aree di crisi siderurgica. In questi anni ha conosciuto fasi di espansione ed ha effettuato anche assunzioni di personale in relazione ai programmi di sviluppo dell'energia dal vento sia in Italia, dove ha installato diversi campi eolici, che all'estero.

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