domenica 2 febbraio 2014

Accordo Bondi-RLS sulla sicurezza: in realtà un "catenaccio" e una situazione grottesca per gli operai

Questa settimana, giovedì 30, nell'ambito dell'incontro Ilva/sindacati sui contratti di solidarietà (vedi su questo altri articoli), "sono stati discussi anche i temi della sicurezza sul lavoro alla luce, soprattutto, delle numerose denunce effettuate in tal senso dalle Rls (rappresentanti sicurezza lavoratori). Su precisa disposizione del commissario Enrico Bondi è stata varata una nuova procedura secondo la quale entro 24 ore dalla segnalazione alla direzione aziendale, il Servizio interno di sicurezza (Sil) deve effettuare le verifiche necessarie e accertare la fondatezza della contestazione.
In caso positivo, entro le 24 ore successive, il capo reparto competente dovrà indicare quali interventi sono necessari per mettere in sicurezza l’area o l’impianto interessato. L’Ilva ha detto ai sindacati di aver istituito un fondo speciale per interventi urgenti di ripristino delle condizioni di sicurezza"
. (da GdM).

Al di là che tutte queste "numerose denunce effettuate dalle Rls", non risultano nè a noi, nè ai lavoratori che si trovano a lavorare in una situazione a rischio e o non trovano gli Rls o se li trovano è come parlare al vento, tanto che negli ultimi casi si sono rivolti allo Slai cobas (che non ha Rls o Rsu in azienda); al di là di questo, la nuova procedura varata, soprattutto per i tempi che stabilisce, sembra più una sorta di "catenaccio" volto ad impedire che siano gli operai a segnalare, e che come frutto di queste segnalazioni vi siano controlli ispettivi in fabbrica.
Una sorta di risposta indiretta dell'azienda, con evidentemente pieno accordo degli Rls, alle denunce fatte nei giorni scorsi da operai e ripresi dallo Slai cobas sul problema dello scarico di ghisa bollente.

Ma tornando ai tempi. Siamo all'assurdo!
"...entro 24 ore dalla segnalazione alla direzione aziendale, il Servizio interno di sicurezza (Sil) deve effettuare le verifiche necessarie e accertare la fondatezza della contestazione". Quindi NESSUN INTERVENTO ma semplice verifica che, conoscendo la politica dell'Ilva, punterà a mettere in discussione la "fondatezza della contestazione". INTANTO IL RISCHIO CONTINUA PER GLI OPERAI...
Poi "...In caso positivo, entro le 24 ore successive, il capo reparto competente dovrà indicare quali interventi sono necessari per mettere in sicurezza l’area o l’impianto interessato.". Quindi, mentre il pericolo continua per gli operai, bisognerà aspettare un altro giorno, e neanche per un intervento per rimuovere le situazioni di insicurezza, ma solo per sapere: "quali interventi sono necessari per mettere in sicurezza".
SE NON FOSSE TRAGICO SAREBBE GROTTESCO!

Ma anche sulla questione del "fondo speciale per interventi urgenti di ripristino delle condizioni di sicurezza", dovremmo forse rallegrarcene e ringraziare Enrico Bondi?

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