mercoledì 12 febbraio 2014

Il curriculum di Arcelor-Mittal il gruppo franco indiano che potrebbe prendere l'ILVA


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Exposure. The Factory
1 x 60’ UK Premiere 10.35pm, 3rd October 2011 on ITV1
ArcelorMittal è la più grande impresa siderurgica del mondo ed è guidata dall'uomo più ricco della Gran Bretagna, Lakshmi Mittal. Il video mostra quello che il suo stabilimento siderurgico della Repubblica Ceca sta facendo ad Ostrava una delle città più inquinate d'Europa.
Lo scorso anno ha prodotto oltre 1.000 tonnellate di gas tra cui una sostanza pericolosa che causano il cancro: il benzo(a)pirene. Questo, si combina con altre fonti di inquinamento e produce gas così nocivi che in inverno i bambini di scuola, gli anziani e le persone più vulnerabili sono costretti a rimanere chiusi in casa.
The Factory indaga la vita dei residenti in due quartieri che si trovano all'ombra della acciaieria ArcelorMittal.


http://vimeo.com/76701957

Executive Producers: Tom Anstiss & Paul Hamann
Filmed, Produced & Directed by: Michael Simkin
Editors: Nigel Barker, James Calderwood & Darina Moravcikova
Photography: Jan Suster, Kelvin Richards & Charlie White
Director of Photography: Steve Organ
Composer: Justin Nichols
Narrator: David Morrissey

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Arcelor-Mittal: proteste a Liegi, Namur, Bruxelles
 
Liegi s’infiamma. Lo scontro sui posti di lavoro nel sito del gigante dell’accacio Arcelor-Mittal in Belgio riprende. Ieri i sindacati hanno votato il ritorno al lavoro per mercoledì ma stabilendo una serie d’azioni di protesta sia in Belgio che in Lussemburgo e a Strasburgo. Domani è indetta una mega manifestazione a Namur, davanti alla sede del governo regionale della Vallonia.
“Arcelor-Mittal ci ha sepolti. Cosa possiamo fare? Ci ha scavato la fossa e ora ci siamo caduti dentro” è il commento di un altro lavoratore. I giorni scorsi a Bruxelles una manifestazione di protesta era degenerata in scontri con la polizia. Arcelor-Mittal ha annunciato la chiusura definitiva di 6 impianti della filiera a freddo di Liegi: una decisione che riguarda 1.300 persone. L’azienda giustifica la decisione con il degrado del mercato dell’accaio in Europa. (euronews)

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La Magona in crisi chiude gli impianti
ALLARME Piombino. Anzi, allarme bis. Non bastava la Lucchini da mesi, anzi da anni, in crisi. Adesso a gettare pesanti ombre sul secondo polo siderurgico italiano e su tutta l' economia della zona arrivano le notizie della Magona. L' azienda, che produce lamiere con 575 dipendenti e 300 lavoratori dell' indotto, sta per chiudere la gran parte degli impianti. 
La semi chiusura è stata annunciata ieri da Jean Luc Maurange, responsabile per Italia, Francia e Spagna per il gruppo anglo-indiano Arcelor Mittal, durante un incontro, prima con le istituzioni, e poi con Fiom, Fim e Uilm. Debiti, crisi del mercato, costi alti di gestione, lamenta Maurange che dichiara la volontà di cedere l' acciaieria.  (Rep)
RSU ArcelorMittal Piombino dichiara 1 ora di sciopero
Dopo la giornata di Mobilitazione del 7 Dicembre 2011, tutti i sindacati dei vari paesi continuano la protesta e le iniziative contro la politica dei tagli selvaggi e delle chiusure dei siti che il gruppo ArcelorMittal sta attuando in tutta Europa. Dopo la chiusura della area a caldo di Liegi, Mittal ha chiuso Madrid e adesso si appresta a chiudere Florange in Francia. Ha inoltre sospeso a tempo non dichiarato 10 altoforni in tutta Europa, come Sestao,Ostrava, Cracovia ed altri. Ha cessato inoltre la produzione dei treni a freddo ad Esaka, Extebarri e lo zincato e preverniciato ad Aviles in Spagna. La situazione evidentemente è difficile - dice la Rsu ArcelorMittal Piombino - gli effetti di questi decisioni del gruppo nel quadro economico e sociale europeo odierno, hanno raggiunto livelli insopportabili. Di fronte a questa disgregazione sociale, i leader europei stanno facendo a gara per applicare sempre più inique politiche di austerità che renderanno ancora più drammatica la situazione. Il sindacato di tutti i paesi Ue, indice quindi per il giorno 29 febbraio una giornata di azione europea con iniziative,manifestazioni e informazione per i lavoratori nei vari paesi. Per quanto riguarda l'Italia il giorno 29/02 si terrà a Roma nella piazza del Pantheon, una grande manifestazione unitaria che riguarderà il futuro e rivendicazione dei diritti e della occupazione per i lavoratori europei, non solo quindi per ArcelorMittal ma anche per la siderurgia in generale.(conquistedelavoro)

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ArcelorMittal chiude due altiforni in Lorena
Chiudono ufficialmente gli altiforni di Florange, nella regione francese della Lorena. I due impianti che producevano acciaio, di proprietà di ArcelorMittal, era già fermi da quattordici mesi ma ora la decisione aziendale diventa definitiva. 629 i dipendenti che rimarrano senza lavoro ma, se si contano gli occupati nell’indotto, la cifra sale a un migliaio di persone. E i sindacati non ci stanno.
“La lotta per noi continua – garantisce Edouard Martin – perché l’annuncio che è appena stato fatto è ancora peggio di quello che avremmo potuto immaginare, con 629 posti di lavoro cancellati, ArcelorMittal parla più ad alta voce del governo. Ha fissato al primo dicembre il termine ultimo per trovare un acquirente, altrimenti gli altiforni saranno smantellati”.
ArcelorMittal, numero uno mondiale della siderurgia, ha fatto sapere di volere investire sulla filiera fredda dell’impianto, quella che trasforma l’acciaio, senza però fornire ulteriori dettagli. Il governo francese, dal canto suo, ha fatto di Florange un simbolo della lotta ai licenziamenti.(euronews)

Ilva: ArcelorMittal interessata all'acquisto

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 Aspettando di conoscere la fonte "anonima", pubblichiamo qui di seguito l'articolo di Massimiliano Di Giorgio - Reuters Italia




ROMA/LONDRA, 10 febbraio (Reuters) - ArceloMittal, primo produttore mondiale di acciao, è tra i soggetti interessati all'acquisto dell'italiana Ilva, hanno riferito oggi a Reuters diverse fonti.
Ma il vero nodo da sciogliere prima che la famiglia Riva, che ne è proprietaria, possa intraprendere la vendita dell'azienda siderurgica di Taranto, è quanto costerà il piano di risanamento ambientale imposto dal governo per ridurre i livelli d'inquinamento atmosferico e che potrebbe arrivare a 3 miliardi di euro, aggiungono le fonti.
Da giugno 2013 il governo ha commissariato lo stabilimento, che è retto dal commissario Enrico Bondi, dopo che nell'estate del 2012 la procura di Taranto ha sequestrato parte degli impianti nel'ambito di un'inchiesta per disastro ambientale che ha portato anche all'arresto di alcuni ex dirigenti.
Nel maggio dello scorso anno, poi, i magistrati hanno ordinato un sequestro preventivo di beni pari a oltre 8 miliardi di euro.
L'impianto è anche stato causa dell'apertura di una procedura d'infrazione della Commissione europea contro l'Italia per il mancato controllo delle emissioni tossiche.
"Ho saputo negli ultimi giorni che ArcelorMittal ha mostrato interesse all'acquisto di Ilva", ha detto a Reuters una fonte a conoscenza della situazione, che preferisce restare anonima data la delicatezza della questione.
Né la famiglia Riva, né Ilva, né ArcelorMittal hanno voluto commentare in alcun modo la notizia.
Voci che parlavano di un interesse di ArcelorMittal per Ilva erano circolate già un anno fa.


Colin Hamilton, responsabile commodities research per Macquarie, si dice scettico sull'opportunità che ArcelorMittal faccia un simile passo: : "Non penso che gli azionisti vogliano comprare qualcos'altro oltre all'impianto Thyssen negli Usa". Ma l'analista ammette che la mossa darebbe ad ArcelorMittal "una migliore porzione di mercato in Europa e nell'Europa del sud in particolare".
Secondo un report di J.P. Morgan, invece, ArcelorMittal avrebbe l'opportunità di entrare in Ilva piuttosto come azionista, offrendo all'azienda un contributo per migliorare la distribuzione, l'ottimizzazione degli asset e anche la volatilità dei prezzi.
ALTRI SOGGETTI INTERESSATI
"Ci sono anche altri soggetti interessati, ma non posso dire i nomi... Al momento comunque non ci sono negoziati con i Riva", ha detto ancora la fonte. "Bisogna aspettare che venga pubblicato il piano di risanamento ambientale, e poi il nuovo piano industriale, perché a quel punto si conosceranno le cifre".
La fonte ha aggiunto che il costo del piano ambientale si aggira sui 3 miliardi di euro.
Anche una fonte del settore ha detto che "Mittal sta valutando l'acquisto di Ilva" e di aver sentito che "altri soggetti russi, cinesi e italiani sono interessati".
Tra le aziende interessate, dice la fonte, ci sarebbero le italiane Arvedi, il cui portavoce non ha voluto però fare dichiarazioni, e Marcegaglia, da cui non è stato possibile avere un commento.
"Ilva sta perdendo denaro, dunque diventa più urgente trovare una soluzione. Ma è difficile fare progetti fino a che non ci sarà più chiarezza sulla ristrutturazione ambientale. E' difficile valutare il prezzo dell'impianto", ha aggiunto la fonte di settore.


Un'altra fonte a conoscenza del dossier ha detto di aver sentito della manifestazione di interesse da parte di ArcelorMittal sin dalla scorsa settimana. Ma, dato che non sono stati risolti ancora gli aspetti relativi al piano di risanamento ambientale e al nuovo piano industriale, da tempo attesi, la fonte ha escluso che allo stato attuale possano arrivare offerte formali.
Una fonte interna di Ilva ha detto che l'impianto registra oggi una produzione di 20.000 tonnellate al giorno, pari a circa 7 milioni di tonnellate annue. Nel 2013 l'azienda ha venduto acciaio per circa 6,3 milioni di tonnellate, rispetto agli 8,3 milioni del 2012.
Nei giorni scorsi l'azienda ha proposto il contratto di solidarietà per circa circa 3.500 dipendenti, cioè circa un terzo del personale dell'acciaieria tarantina.


- hanno contribuito Silvia Antonioli e Angel Maytaal da Londra, James Mackenzie da Roma

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