giovedì 26 giugno 2014

Compratori e piazzisti in giro per l'Ilva alla ricerca dell'affare e rifilare il bidone agli operai

La delegazione dell'Arcelor Mittal è tornata ieri all'Ilva per stare due o tre giorni  Quindi vuol dire che sono effettivamente interessati ad acquisire la società del gruppo Riva.
A questo si è aggiunto la strana lettera del commissario Gnudi con la quale vengono date indicazioni ai dirigenti dello stabilimento sulle regole e i limiti a cui devono attenersi nel fornire informazioni all'Arcelor Mittal. E' un comportamento da "piazzisti", evidentemente. Si vuole vendere all'Arcelor Mittal, presentando forse la situazione diversa da quello che è - con l'obiettivo di "tirargli un bidone? Se così è si tratta di un gioco truccato e stupido.
La grande multinazionale franco-indiana, primo produttore di acciaio nel mondo, se è interessata all'Ilva è per occuparne innanzitutto il mercato, fare eventualmente l'affare di ottenerla a basso costo come già fece Riva a suo tempo. Nè la famiglia Riva e meno che mai il governo hanno l'effettiva forza e volontà per imporre condizioni, che non possono che essere molto pensanti per la Arcelor Mittal; vale a dire, mettere a posto lo stabilimento per quanto riguarda l'ambiente, la salute e la sicurezza anche oltre l'attuale AIA e piano ambientale definito; finanziarne il rinnovamento e il rilancio per garantire l'occupazione dei lavoratori dell'Ilva e dell'indotto.

Dal punto di vista operaio, il problema non è chi è il padrone, ma cosa fa il padrone e come si tutelano gli interessi operai e cittadini.
E su questo senza la chiarezza e la mobilitazione degli operai e della città, la fine di questo film è già nota.

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