giovedì 19 giugno 2014

"La tempesta perfetta..." - Dal nuovo Dossier Ilva

Dall'Introduzione "La tempesta perfetta, i fatti che hanno preceduto la fase attuale", al ricco e importante Dossier Ilva, in uscita:

 "...La responsabilità dei sindacati confederali all’Ilva è altissima, la loro politica e azione ha permesso che si arrivasse a questo punto, in una fabbrica che già ha il primato dei morti sul lavoro: 47 solo per infortuni nei 17 anni di gestione Riva. L’Ilva è diventata, anche per questi sindacati, una fabbrica in cui è quasi normale morire, ammalarsi di tumore, di fatto avallando l’idea di padron Riva degli infortuni come “accidenti normali” in una fabbrica di quasi 20 mila persone: “non succedono gli incidenti anche in un paese di 20 mila abitanti?”, dice in un intervista patron Riva. Tant’è che Emilio Riva, che non si è mai presentato nei processi, molti, a suo carico, si è voluto presentare al processo, su sua querela, contro la rappresentante dello Slai cobas considerata “mandante” di una scritta alla fabbrica “Riva assassino”, perché riteneva “sinceramente” ingiusto che lo si chiamasse “assassino”, lui che, come imprenditore, aveva solo il problema di produrre acciaio e non quello di badare alla città…


A livello nazionale, mentre noi facciamo un'analisi di classe su ciò che sta accadendo, molte forze, anche rivoluzionarie, dopo il 30 marzo assumono una posizione moralista piccolo borghese verso gli operai..."

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