giovedì 3 dicembre 2015

Lo Slai cobas per il sindacato di classe Taranto aderisce alla campagna "PAGINE CONTRO LA TORTURA", ma la nostra iniziativa è volta esclusivamente ai prigionieri politici rivoluzionari, anarchici, comunisti

PAGINE CONTRO LA TORTURA
Porta un libro contro l’isolamento dei prigionieri politici rivoluzionari 


L'art. 41 bis dell'Ordinamento Penitenziario è il punto più rigido della scala del trattamento differenziato che regola il sistema carcerario italiano. Nato come provvedimento emergenziale, come sempre succede è diventato norma permanente e questo processo di stabilizzazione determina inasprimenti anche di altri regimi carcerari, come l'Alta Sicurezza 1 e 2 o l'isolamento prolungato dell'art. 14 bis. Dal regime di 41 bis non si esce, se non attraverso la collaborazione con lo Stato: esci da lì solo se fai l'infame e al posto tuo vi fai entrano un altro!

Il 41 bis prevede:
1. isolamento per 23 ore al giorno
(soltanto nell’ora d’aria è possibile incontrare altri/e prigionieri/e, comunque al massimo tre, e solo con questi è possibile parlare);
2. colloquio con i soli familiari diretti 
(un’ora al mese) che impedisce per mezzo di vetri, telecamere e citofoni ogni contatto diretto;
3. esclusione a priori dell’accesso ai “benefici”;
4. utilizzo dei Gruppi Operativi Mobili (GOM),
il gruppo speciale della polizia penitenziaria, tristemente conosciuto per i pestaggi nelle carceri e per i massacri compiuti a Genova nel 2001;
5. “processo in videoconferenza”:
l’imputato/a detenuto/a segue il processo da solo/a in una cella attrezzata del carcere, tramite un collegamento video gestito a discrezione da giudici, pm, forze dell’ordine, quindi privato/a della possibilità di essere in aula;
6. censura-restringimento nella consegna di posta, stampe, libri. 
E' evidentemente un regime che mira all'annullamento de prigioniero, di ogni suo pensiero e autonomia. Solo in questo senso è spiegabile la nuova restrizione della possibilità di accesso a libri e pubblicazioni.
Chi è sottoposto al 41 bis non può più ricevere libri, né qualsiasi altra forma di stampa, attraverso la corrispondenza e i colloqui sia con parenti sia con avvocati: è un’ulteriore restrizione in aggiunta a quella che già prevede che il prigioniero possa avere al massimo tre
libri in cella.

La campagna “Pagine contro la tortura” vuole agire su questo ulteriore accanimento per mettere in discussione tutto il regime del 41 bis ed in ultima analisi tutto il sistema carcerario perché il carcere non è la soluzione, ma parte del problema.
La campagna consiste nello spedire cataloghi, libri, riviste e altre pubblicazioni presso le biblioteche delle carceri in cui sono presenti le sezioni di 41bis ed ai prigionieri e alle prigioniere che di volta in volta ne faranno richiesta.

Portare quanti più libri alla sede dello Slai cobas Taranto e al punto libreria che stà nascendo
via Rintone 22 Taranto slaicobasta@gmail.com - incaricata Fiorella Masci 3339199075

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