venerdì 23 settembre 2016

ILVA: non continuiamo come prima

Le oscene e false dichiarazioni fatte dal Commissario Laghi sia sull'infortunio di Giacomo Campo - scaricando su Giacomo stesso le responsabilità della sua morte, sia affermando che i lavori di ambientalizzazione all'interno della fabbrica procederebbero come previsto, quando manca, come denunciano gli operai, anche la manutenzione ordinaria e i pezzi di ricambio, richiedono risposte concrete, fatti, in fabbrica e fuori, non le ipocrite parole "indignate" dei segretari nazionali di Fim, Fiom, Uilm.

- L'Ilva fa fermata finchè non è garantita la sicurezza dei lavoratori e la salute dei cittadini – gli operai Ilva possono e devono essere impiegati nel risanamento degli impianti e della fabbrica;
- tutte le situazioni critiche sulla sicurezza e la non applicazione dell'Aia non sono trattabili, vi deve essere battaglia per gli interventi immediati in fabbrica, in particolare su parchi minerali, treni nastri, impianti più nocivi e pericolosi;
- occorre che da subito si fermino i lavori pericolosi, i delegati e Rls non possono limitarsi a denunciare;
- imporre una postazione ispettiva fissa in Ilva per controllare gli impianti e i lavori, come deterrente verso i capi, come riferimento per gli operai per segnalare e chiedere interventi tempestivi; 
- denunciare e rimuovere i capi che impongono lavori senza sicurezza e se ne fregano del rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori (es. le pause tra un turno e l'altro, come è accaduto a Giacomo)

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