venerdì 3 febbraio 2017

MIgranti: elevare a livello nazionale la mobilitazione contro il governo e piano Minniti

Siamo d'accordo che la prossima lotta, e non solo, deve avere al centro i temi nazionali comuni a tutte le realtà di migranti: diritto d'asilo, permessi di soggiorno e documenti per tutti, diritto alla cittadinanza, diritto alla libera circolazione, no allo schiavismo lavorativo, no alla repressione dei migranti che lottano.
In questa mobilitazione non dimentichiamoci dei migranti che sono rinchiusi, deportati, che subiscono violenze e torture per l'obbligo di registrazione, negli Hotspot.
Pensiamo che deve essere una mobilitazione che si elevi contro il governo, e oggi il piano Minniti e Prefetto di Roma.
Noi non ci meravigliamo che il Prefetto Morcone non abbia mantenuto gli impegni presi a parole il 12 novembre. Non ci siamo mai illusi. E oggi, la sua promozione è sicuramente all'interno del piano Cie, repressione, cacciata dei migranti dell'attuale governo. Mentre tra i lavoratori immigrati della logistica la linea delle prefetture, questure è di minacce repressive verso le loro lotte.
Per questo è sempre più necessario unire a livello nazionale le forze dei migranti, per ostacolare al massimo questi piani e strappare con la lotta risultati concreti.
Intrecciando giornate e manifestazione nazionali con una mobilitazione continua nei vari nostri territori.

Slai cobas per il sindacato di classe - Taranto
Migranti autorganizzati dei Centri di accoglienza


Da Campagne in lotta
in vista della mobilitazione congiunta, inviamo una serie di proposte e riflessioni per far sì che la nostra unità di intenti emerga il più possibile durante la giornata ed arrivi a chi di dovere.
Oltre a fare pressione su questure e prefetture per le questioni ‘locali’, sarà secondo noi necessario per tutt usare questi canali per fare pressione direttamente sul ministero, a partire dalla piattaforma discussa lo scorso 12 novembre - discussione nella quale il Prefetto Morcone si è preso diversi impegni che stranamente non ha mantenuto. Morcone tra l’altro è stato ‘promosso’ a capo di gabinetto del Viminale, incarico che assumerà il prossimo 13 febbraio, quindi è ancora più impellente inchiodarlo alle responsabilità che si è assunto e chiedere che rispetti gli impegni prima di andarsene.

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