lunedì 11 settembre 2017

Cominciamo dal 15 con un presidio unitario alle portinerie Ilva, se davvero si vuol lottare - Slai cobas per il sindacato di classe Taranto

E’ atteso per il 30 settembre il decreto di assegnazione degli asset del Gruppo ILVA ad AM Investico italy, la cordata di Arcelor Mittal e Marcegaglia che per 1,8 miliardi di euro hanno acquisito gli stabilimenti di Taranto, Genova e Novi Ligure. I decreti prevedono che prima venga siglato l’accordo sindacale sugli esuberi (non obbligatorio).
Intanto AM Investico ha presentato la domanda per la nuova autorizzazione integrata ambientale (AIA), provvedimento che autorizza l'attività solo in presenza di specifici livelli di emissioni. Con essa AM Investico prevede di coprire i parchi minerari di Taranto entro fine 2020 e la bonifica dell’amianto e la copertura del parco calcare entro il 2023!!
All’ILVA quindi cambierà poco o nulla: Per anni i lavoratori continueranno a respirare veleni e non mancherà lo spolverio su Taranto. I bambini del quartiere Tamburi cresceranno con il “wind…”. Tutti respireranno polveri tossiche. Poi come è consuetudine a Taranto, ma anche in tutta Italia, le cose possono prolungarsi nel tempo. Sicuramente cambierà l’occupazione con la riduzione di migliaia di posti di lavoro.
A queste condizioni quale accordo intendono fare i sindacati interni?
QUESTO SCENARIO NON PUÒ ESSERE ACCETTATO!
Nessun accordo può essere fatto sulla pelle dei lavoratori e della popolazione circostante allo stabilimento, costretti a respirare sostanze tossiche. Non è accettabile che i lavoratori ILVA, ricattati per il posto di lavoro, rischino di perdere la propria vita.
Padroni privati e/o capitalismo di Stato finora hanno mirato al profitto e calpestato i diritti fondamentali dell’uomo seminando morte e veleni. Non permettiamolo ancora! Un posto di lavoro è tale se non sopprime il diritto alla vita ma garantisce un lavoro tutelato.

LE INGIUSTIZIE SI POSSONO COMBATTERE, LE LOTTE SI POSSONO VINCERE!
La lotta cosciente dei lavoratori, unitamente ai cittadini può cambiare le cose, basta volerlo.
La FLMUniti-CUB lo vuole e propone:
- chiusura immediata delle fonti inquinanti;
- nessuna cassa integrazione, zero ore di straordinari;
- nessun esubero;
- lavorare tutti, lavorare meno;
- no alla nuova azienda dove parcheggiare 4000 lavoratori per poi licenziarli lentamente;
- bonificare da subito il territorio, liberare la città dalle polveri, piano straordinario sanitario per i lavoratori e i cittadini di Taranto con reimpiego degli stessi lavoratori ILVA adeguatamente formati

La FLMUniti-CUB propone a tutti i sindacati, alle associazioni che realmente vogliono tutelare la salute, bonificare l’ambiente e il territorio e salvare posti di lavoro, di organizzare entro il mese di Settembre, scioperi, presidi permanenti davanti alle portinerie dell’ILVA per costruire un fronte unitario di lotta e liberare lavoratori, bambini, cittadini da queste condizioni inaccettabili

Taranto agosto 2017

Federazione lavoratori Metalmeccanici Uniti
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