venerdì 8 settembre 2017

ILVA: Fim, Fiom, Uilm di Genova invece di respingere gli esuberi, fanno "i duri" sull'utilizzo degli operai in Cig per i lavoro di pubblica utilità

I sindacati confederali a Genova (ma anche a Taranto) hanno ormai accettato gli esuberi, il taglio degli operai. Contrattano solo sui numeri. E a questo servirà il Tavolo romano del Mise.
I lavori di pubblica utilità sono una vera offesa per gli operai, mentre sono lavoro quasi gratis per il Comune.
A Genova Fim, Fiom, Uilm fanno i "duri", fanno anche forti manifestazioni di protesta ma per miseri obiettivi, che peggiorano la condizione della maggioranza dei lavoratori, sono un messaggio molto negativo a livello nazionale ad usum di padroni e governo, e salvaguardano solo una minoranza di aristocrazia operaia!


Gli operai di Taranto, che spesso guardano alle lotte di Genova, non devono lasciarsi ingannare.

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Il 15 settembre tavolo nazionale con numero esuberi
Ilva, i sindacati scrivono a Roma: "Vogliamo un incontro per il rinnovo dei lavori di pubblica utilità"

giovedì 07 settembre 2017

GENOVA - E' stata inviata dalle segreterie genovesi di Fiom, Fim e Uilm una lettera al Ministero dello Sviluppo economico per chiedere un incontro sul rinnovo dei contratti di pubblica utilità per l'Ilva di Genova Cornigliano.
I contratti di pubblica utilità rinnovati un anno fa, scadranno il prossimo 30 settembre e interessano quasi 400 lavoratori e secondo l'accordo di programma servono a garantire il reddito dei lavoratori in cassa integrazione.
"I Lavori di pubblica utilità - si legge nella lettera inviata anche a Regione, Comune e Società per Cornigliano - si rendono ancora necessari visto il permanere di difficoltà presso lo stabilimento di Genova e quindi per tali ragioni ribadiamo la richiesta d’incontro per il loro rinnovo entro la scadenza concordata".
Il segretario di Fiom Genova Bruno Mangnaro ha fatto chiarezza: "Abbiamo fatto una lettera ricordando che c'è una scadenza, che i lavoratori dell'Ilva di Genova in questi anni sono stati utili alla città accettando un'ntegrazione alla cassa, bisogna ripetere questo schema. Io spero di non dover arrivare a momenti di tensione per far rispettare una cosa che abbiamo condiviso in questi anni. Il governo è il soggetto che deve far partire la convocazione. Ora si tratta di mettere velocemente insieme tutti i soggetti e andare all'accordo. L'accordo c'è, è un patto con la città, con i lavoratori e i sindacati e quello va rispettato, non si possono cambiare le carte in tavola" ha concluso Manganaro.

Il 15 settembre a Roma, intanto, il Governo incontrerà i sindacati nazionali al Mise e si saprà il numero degli esuberi che Ancelor Mittal vorrebbe definire per ciascun stabilimento Ilva.

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