Si è concluso l’incontro presso il MiSE su Ilva, tra Arcelor Mittal, AmInvestCo rappresentata da Matthieu Jehl, Carl de Mare, Rahul Bazaz e i segretari generali di Fim, Fiom, Uim e territoriali alla presenza del vice-ministro Teresa Bellanova.
Durante l’incontro odierno l’azienda ha illustrato le strategie e le prospettive dell’industria dell’acciaio a livello globale e il ruolo di Ilva nella strategia del Gruppo. “La siderurgia sta attraversando profondi cambiamenti, sul piano del riassetto produttivo mondiale e tecnologico – ha affermato l’azienda – resta un settore altamente competitivo che richiede continui miglioramenti per restare sul mercato. Per questo Arcelor Mittal continua a investire per aumentare la produttività del Gruppo”.
La domanda di acciaio grezzo nel mondo resta al di sotto dei livelli pre-crisi , con la Cina che da sola produce la metà della produzione globale di acciaio e nonostante stia riducendo la capacità produttiva, sta aumentando la sua capacità competitiva.
“Oggi – ha proseguito l’azienda – il 25% della produzione di acciaio globale non è competitiva, questo richiede per l’Europa, che non possiede materie prime, la capacità di ridurre i costi di trasformazione attraverso investimenti in ricerca e sviluppo e tecnologie avanzate di trasformazione. Come Gruppo possediamo importanti brevetti e produzioni innovative in Europa sia nel settore dell’automotive, che quello delle energie alternative e della nautica. Inoltre ArceloMittal è pioniera nell’applicazione della tecnologia digitale nella siderurgia sia per quanto riguarda la produzione che la tracciatura dei prodotti dal momento che escono dall’impianto sino al cliente finale. Nei prossimi anni come Gruppo ci aspettiamo un aumento della produttività del nostro gruppo 30%. Per quanto riguarda l’Ilva – ha infine affermato l’azienda – il nostro obiettivo è quello portare a pieno regime nel più breve tempo possibile la produzione”.

Mittal presenta lo scenario in cui si inserisce il piano dell'ILVA centrato su esuberi e produttività - che vuol
dire meno operai e più sfruttamento
Il sindacato - Fim cisl in testa - sale subito sul carro del padrone da primo della classe e si schiera con il padrone nella guerra 'anticinese' e sostiene una politica nazional protezionista 
“Le importanti le informazioni date dall’azienda – per il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli – offrono un importante quadro generale del settore siderurgico a livello globale e continentale, utile a comprendere quanto la partita dell’acciaio sia importante per un Paese manifatturiero come il nostro. Sulle tematiche di cui abbiamo discusso, in particolare sulle quelle relative alla sovraccapacità produttiva della Cina, avevamo tempo fa avviato un tavolo ministeriale sull’acciaio trovando punti di convergenza tra Governo, Sindacato, Federacciai, Autorità delle Dogane, specie sugli aspetti che riguardano l’anti-dumping e sulla certificazione della qualità dell’acciaio in Europa. Sarebbe utile oggi riattivare quel tavolo e lavorare per rendere operative le proposte. I brevetti su materiali e nuove leghe, illustrati sono fondamentali, fare un up-grade di qualità sulle produzioni italiane sarà fondamentale. Ora bisogna fare al più presto un calendario degli incontri a livello territoriale che personalmente continuo a ritenere utile più a livello territoriale che ministeriale. Per quanto riguarda l’attuale gestione commissariale, bisogna uscire dal masochismo che contagia l’industria italiana e cogliere le opportunità produttive: oggi abbiamo il Pla fermo (produzione lamiere), zincatura 1 ferma, mentre Fincantieri, come FCA, continua ad approvvigionarsi di acciaio fuori dall’Italia, anche i tubifici fermi, potrebbero sfruttare le commesse per 8500 tubi di Snam, inoltre anche per la copertura dei parchi, a cui si aggiungono le lamiere da dare a Cimolai per la copertura dei Parchi. Anche le CCO sono in sofferenza e la 5 attualmente è ferma”.

Ora gita turistica a Gand per diventare propagandisti e piazzisti della Mittal tra gli operai dell'Ilva di Taranto 
Lunedì 15 e 16 gennaio prevista la visita degli impianti di Gand in Belgio, mentre il 17 gennaio riprenderà il tavolo ministeriale presso il MiSE per confronto su sito Genova-Cornigliano